La storia della casa
La casa principale con la piccola torretta fu costruita attorno il 1738 fino al 1750. Il primo proprietario noto fu Pietro Olivero, nato 1789 a Vercelli, rifugiato politico dell'Italia. Ha combattuto per la libertà ai tempi dei disordini politici, in cui l'Italia ha raggiunto l'unità nazionale. Nel 1832 fu pesantemente coinvolto in una causa contro il Re Carlo Alberto di Savoia. Fu condannato a morte per tradimento. Tuttavia, fu in grado di fuggire nel Canton Ticino, dove ricevette la cittadinanza svizzera nel 1841. Si stabilì a Locarno, dove seguì le orme di suo padre e aprì un negozio di tessuti sulla Piazza Grande. Inoltre, organizzò un commercio di armi e munizioni, che avvolgeva nella tela, contrabbandando da Locarno verso il Piemonte e la Lombardia.
I suoi ospiti, alcuni dei quali furono anche espulsi dall'Italia, alloggiavano nella piccola Torretta.
Per proteggersi dagli intrusi, fece costruire un muro di cinta attorno alla sua proprietà. Per accogliere i suoi cavalli e carri, costruì una stalla vicino alle scale dell'ingresso principale. Nella mansarda della casa principale vi erano i telai su cui venivano allevati i bacchi da seta e dove tessevano i tessuti.
Non ci sono informazioni precise sulle varie estensioni degli edifici. Tuttavia dalle tracce, si possono vedere le varie fasi di costruzione-ampliamenti. La casa è stata utilizzata in modo diverso nel corso dei decenni. Il figlio di Pietro Olivero, Francesco dopo la morte di suo padre nel 1866, ha venduto la casa alla famiglia Falola di Tegna . Domenico Falola, di cui si sono travati diversi reperti storici ha ad inizio 1900 eseguito diversi lavori agli edifici (coperture, giardino d'inverno, pavimentazioni, ecc..) lavori che trovano il loro splendore ancora oggi. Filippo De Rossa discendente dei Falola (1861-1946) fu l'ultimo che ha vissuto nella casa, la sorella Olimpia abitava nella piccola Torretta, dopo di che gli stabili furono utilizzati solo ancora come magazzini o depositi privati.
Abbiamo trovato le case come una "bella addormentata" e abbiamo risvegliato l'antico spirito di questo prezioso angolo di storia ticinese.